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L'UOMO E LA NATURA - 2
 
Scienza e miracolo
Un'altra attitudine che la scienza pura non potrebbe permettersi, per un'esigenza di razionalità, è di affermare, quando un miracolo può essere spiegato in termini di circostanze naturali, che, per la scienza, il miracolo non c'è stato! Qui ci ritroviamo in pieno in un equivoco. I miracoli avvengono per un concorso di circostanze e coincidenze al posto giusto e nel momento giusto. Secondo le Scritture, miracolo non è sinonimo di magia... come spesso si crede!
Prestigiatore con cappello e coniglio annesso
...ma è mettere in azione un procedimento insolito che incide in ogni modo sulle leggi della natura e che anche le usa. È che verosimilmente le capacità spirituali possono interferire sulle leggi fisiche, assoggettandole per un momento e costringendo lo spazio-tempo ad essere sensibilmente modificato: "interrompere", "abbreviare", "accelerare", “comprimere” e "fare coincidere", sempre nell'ambito dell'andamento naturale. Il Mar Rosso si aprì perché Mosè usò il bastone al momento giusto e cioè quando gli elementi naturali come un vento impetuoso ed altro stavano per scatenarsi preparando
l'avvenimento per tutta la notte. Concludendo: un miracolo non cessa di essere miracolo solo perché lo si può spiegare in termini naturali!

Ultimamente gli scienziati hanno inviato nello spazio un satellite alla ricerca di altri pianeti abitati. La prima immagine in assoluto arrivata alla Terra, è quella che i tecnici (forse ironicamente o come segno di apertura?) hanno chiamato "la mano di Dio". Guardandola meglio, ci pare invece una specie di ologramma della mano forata del Messia... che afferra una corona di stelle, che guarda caso ricorda molto la corona di spine.   

Un critico ha scritto in proposito: "Dio ha una mano anchilosata!" riferendosi al dito anulare che risulta assai storto. E invece noi troviamo che nessun pittore, scultore o regista abbia mai rappresentato con tanto realismo, come in questa immagine stellare, l'effetto del "chiodo" che, danneggiando un tendine, provoca la piegatura del dito corrispondente.

La stella "pulsar" (una vera fabbrica di stelle!) potrebbe rappresentare il foro lasciato dal chiodo infatti pur essendo piccola produce un'enorme potenza di energia creativa ma anche distruttiva. La similitudine che ne potrebbe scaturire è che dal Golgota sgorga una potenza di vita tale da permettere la creazione di un nuovo paradiso.

Che si tratti di un'immagine casuale o di un segnale datoci dal Creatore, ciò colpisce comunque la nostra immaginazione, al punto che vogliamo lasciare aperta l'ipotesi che possa trattarsi di uno dei segni che, secondo le predizioni del Maestro, appariranno nel cielo negli ultimi tempi. Ci sembra ovvio che dopo duemila anni, l'umanità abbia bisogno di nuovi elementi per poter credere ancora e che il Creatore ne abbia tenuto conto.
 
Riferendosi ai segni che indicherebbero l'entrata nell'era degli ultimi tempi del pianeta:
"...Vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo.  
...Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde".

La Nasa fotografa "la mano di Dio"
23 aprile 2009 SCOPRIRE | Scienza | Articolo
Una nebulosa chiamata La mano di Dio
"Un'immagine spettacolare quella catturata dal telescopio orbitante a raggi x, Chandra.
I tecnici Nasa l'hanno chiamata "The hand of God" (La mano di Dio) e infatti la foto sembra raffigurare una grande mano "celeste" che ghermisce una manciata di stelle.

"In realtà ad avere questo aspetto quasi divino è una gigantesca nebulosa distante circa 17.000 anni luce dalla terra. All'origine dello straordinario fenomeno, che si estende per 150 anni luce, c'è una pulsar, una stella fatta principalmente di neutroni. Questa stella, la "b1509", girando vorticosamente su se stessa scarica nel cosmo la sua energia che alimenta la nebulosa.

"Secondo la  Nasa si tratta di uno dei più grandi generatori di energia elettromagnetica della nostra galassia. Un risultato non da poco per una pulsar che ha un diametro di poco più di 20 km e un'età di "appena" 17.000 anni ".
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