Caratteristiche di una vigna
Per l’inesperto, il tronco della vigna è solo un legno secco da sradicare e gettare nel fuoco. Invece, al di là dell’apparenza, si tratta di una delle piante più straordinarie anche perché, come tutti sanno, dall’uva che questo "legno" produce, si fa il vino.
Per un quintale d’uva si hanno in media 70 litri di vino. La vigna è del tipo "liana", in natura si arrampica sui tronchi degli alberi per ricadere poi in giù con i grappoli appesi. Quando la vigna non trova appigli si spande sul suolo, perciò per svilupparsi normalmente ha bisogno di tutori (pali e griglie orizzontali).
La vigna si adatta ai vari climi, in sintonia con la natura, traendo vantaggi da ogni circostanza, sempre però a condizione che venga regolarmente curata e potata. Si comincia da gennaio e via tutti i giorni per tutto l’anno. Ciò nonostante, a seguito di cambiamenti climatici repentini (forti gelate invernali e siccità estive) sono necessarie nuove strategie di cultura e quindi un’attenzione ancora maggiore in quanto la qualità del vino sta peggiorando!
Potatura
Anche il vignaiolo più sperimentato deve ogni volta ritrovare una certa forza d’animo per decidere la potatura: "Fa sempre male ridurre il volume della pianta… forse lasciandola così il raccolto sarà più abbondante!" ma non è il caso, anche se è vero che la pianta, dopo la potatura, diventa così esigua da promettere ben poco agli occhi dell’inesperto.
Il viticultore sperimentato, avendo sormontato questo sentimento, decide con determinazione di passare alla potatura.
Per chi volesse intraprendere il lavoro di vignaiolo, sappia che, più che un lavoro, è una vocazione che richiede impegno, conoscenza, pazienza e amore.
In gennaio (almeno in occidente) si comincia la potatura; nei paesi più freddi in febbraio, marzo, ma non oltre altrimenti si rischiano danni. La linfa viene a mancare e la vigna tende a seccare. Dopo non bisogna più toccarla per paura di sciupare le gemme.
Per la vite a pergola vanno lasciate tre o quattro gemme, mentre per le viti piccole o medie si lasciano due o tre gemme. I tralci secchi, che altrimenti producono funghi, vanno eliminati. La vendemmia, nel paesi occidentali, di fa a settembre-ottobre e nei paesi più freddi a novembre. Dopo la vendemmia, facoltativo, si scava un po’ di terra attorno al tronco e si tagliano quelle piccole radici che si alzano da terra. In gennaio si può dare un concime stallico o similare. La potatura avviene una sola volta, ma si levano le foglie per sfoltire quando queste tendono a soffocare i grappoli.
In gennaio (almeno in occidente) si comincia la potatura; nei paesi più freddi in febbraio, marzo, ma non oltre altrimenti si rischiano danni. La linfa viene a mancare e la vigna tende a seccare. Dopo non bisogna più toccarla per paura di sciupare le gemme.
Per la vite a pergola vanno lasciate tre o quattro gemme, mentre per le viti piccole o medie si lasciano due o tre gemme. I tralci secchi, che altrimenti producono funghi, vanno eliminati. La vendemmia, nel paesi occidentali, di fa a settembre-ottobre e nei paesi più freddi a novembre. Dopo la vendemmia, facoltativo, si scava un po’ di terra attorno al tronco e si tagliano quelle piccole radici che si alzano da terra. In gennaio si può dare un concime stallico o similare. La potatura avviene una sola volta, ma si levano le foglie per sfoltire quando queste tendono a soffocare i grappoli.
Una vigna che non viene potata darà una fruttificazione mediocre. Dopo il secondo anno c’è un forte indebolimento della pianta che tende a non fruttificare, a parte qualche acino ancora buono. Dopo il terzo anno senza potatura, la vigna è persa, a parte qualche acino vagante. La vigna, non essendo una pianta perenne, va difatti potata ogni anno.
Oltre alla potatura, la vigna deve anche essere trattata con il verderame contro il fungo delle foglie e con lo zolfo contro la peronospora.
Si comincia in giugno con il taglio dei getti non fruttiferi (che non danno frutto) che vanno eliminati, mentre si conservano quelli con i grappoli. A giugno-luglio, si procede alla legatura con i rametti di salice, levando qualche foglia per alleggerire i grappoli e così fino a settembre.
Le vigne che non vengono potate, anche se accudite molto accuratamente, si ingigantiscono dando tanti rami e foglie che soffocano i grappoli sempre più selvatici, piccoli, agri. Così per dare un colpo di mano a quei viticultori della vigna del Signore che, per una qualsiasi ragione avessero smesso di potare, vogliamo incoraggiarli a passare senza indugio all’azione.
Vendemmia
Viene fatta fra luglio e ottobre. Secondo le condizioni climatiche, le vigne esposte a sud maturano prima. Aumentando l’altitudine, si anticipa la maturazione. Si anticipa o si ritarda la vendemmia secondo il tipo di vino che si vuole ottenere, più acido o con maggiore tenore di zuccheri. Il metodo di raccolta è a mano per i vini di qualità elevata, se no si usa "vendemmiatrici meccaniche". Dalla vendemmia, quando l’uva è asciutta, alla lavorazione deve passare meno tempo possibile per evitare fermentazioni.
Come per i covoni… "Ben va piangendo chi cura la vigna con duro lavoro, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi cesti d'uva".