MAYDAY MAYDAY… QUI PIANETA TERRA !
e il senso della vita
(parte seconda - 3)
Tre regole d’oro
Se non si ha prima di tutto acquisito una “certa” caratteristica essenziale, le religioni, compreso il Cristianesimo, risultano, come comprovato dalla storia, inesorabilmente nefaste, sia per l’individuo che per la società . Sentirsi ispiratila da Dio, soffrire per “sensi di colpa”, “paura degli spiriti malvagi”, “convinzione di possedere particolari poteri soprannaturali”... ed altro, sono condizioni e atteggiamenti che, quando la loro autenticità non è comprovata, possono condurre a risultati anche molto negativi come: settarismo, fanatismo, abusi di potere, commercio di anime, presunzione, esaltazione, aggressività, autolesionismo… e molte altre perversioni "religiose".
La carità
Ci viene detto che questa è la virtù più grande.
La carità, amore o agape, è difatti quella “caratteristica essenziale”, che possiamo considerare “la regola d’oro” per eccellenza a cui si accennava prima, che fa la differenza poiché fa fruttificare bene ogni altra virtù, ogni operato, ogni talento ed ogni dono, compreso dunque anche quello di interpretare le Scritture e i segni dei tempi:
“Voi, però, desiderate ardentemente i doni maggiori! Ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza…
“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente…
“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino”.
Già le Sacre Scritture stesse mettono bene in guardia quanto alla pericolosità di un uso disattento: la Parola , presa alla lettera, uccide, la Parola … una spada a doppio taglio… da usare dunque con parsimonia, da tenere per lo più nella fodera bene attaccata alla cintura!
Persino certi valori importanti come la fede, quando usati senza il dono della carità, come in tante religioni, da soli, possono preannunciare pericoli, perversioni e attitudini avventate… basti guardare al Medio Evo e all’attuale terrorismo. Meglio essere rivestiti della corazza completa prima di sfoderare la propria spada spirituale!
La fede
Viene praticata giornalmente da tutti già al di fuori della religione, nelle vicende di tutti i giorni, spesso senza accorgersene, in ciò che l‘uomo intraprende, decide, inventa, costruisce, ecc. Nelle piccole come nelle grandi imprese, egli usa la fede, anche con successo nell’ambito di ogni scibile umano. Allora possiamo dire: “Quella fede che sapete ben mettere giornalmente in questo o in quello, e persino in Mammona, mettetela dunque in Dio!” e quando funziona… il Maestro precisa ancora: “È la tua fede che ti ha salvato!”
Meno male che il Maestro ci apre gli occhi: "Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti? Allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori d’iniquità!"
La speranza
Anche la speranza, come la fede, è altresì una prerogativa dell’uomo e non soltanto fra i credenti ma viene praticata giornalmente da tutti, anche se atei, nelle piccole come nelle grandi imprese. C’è sempre la speranza di raggiungere un risultato, qualunque cosa facciamo. Chi lavora spera nella sua paga finale. Per fare la differenza in campo spirituale, le Scritture consigliano di porre quella speranza, un po’ come un’ancora di sicurezza, soprattutto nel paradiso eterno a venire.
Credere che per ottenere esaudimenti dal Creatore convenga usare i modi di un bambino nei confronti dei suoi genitori, è piuttosto popolare, infatti può essere gratificante rimandare lo svezzamento più in là possibile, "nutrendosi di latte all’infinito", ma i genitori più avveduti svezzano a tempo il piccolo in modo che possa evolversi fino a diventare un adulto responsabile, capace di praticare la carità anziché eternizzarsi a giocare ai religiosi con ritualità propiziatorie e scaramantiche… in sostituzione della verità.
Più modi di interpretare
La difficoltà sta nel decidere quando è il caso di interpretare in modo letterale e quando invece in modo allegorico. Sarebbe assolutamente fuorviante adottare, come può capitare, solo uno di questi modi per applicarlo sistematicamente a tutte le Sacre Scritture. Da qui la necessità di mettere a punto modi per verificare le interpretazioni in voga, come noi ora già cerchiamo di fare, al "Punto franco di Ricerca". Se questo può aiutare, il Messia usando spesso le parabole ha privilegiato la “forma allegorica”, pur senza tralasciare altre forme.
Mettiamo che un pastore di pecore montanaro e un professore universitario visionino separatamente una stessa scena. Se interrogati in merito, il racconto di quanto hanno visto (che equivale a interpretare) risulterà molto diverso uno dall’altro… dal più semplicistico al più elaborato.
Il montanaro ha forse a disposizione 200 parole per esprimersi, mentre il prof. ne ha immagazzinate diverse migliaia in più…
L’interpretazione di ogni parte del Big Book è quindi di tutta evidenza condizionata dal tipo di cultura e dalla quantità di secchiate, e cioè di ore di studio, di chi interpreta. Prima di capire il dettaglio è pertanto consigliabile conoscere l’insieme, comprese anche la storia e la cultura del tempo in cui un dato passaggio è stato scritto per comprendere meglio, poiché nella storia a intermittenza primeggiavano valori come la giustizia, la violenza, la legalità, l’anarchia, il misticismo, la mitologia, l’ateismo, l’animismo, l’umanesimo, ecc. che influenzano verosimilmente il modo di interpretare, secondo la linea di moda di quel momento.
Un esempio lampante che dimostra come la mancanza di conoscenza influisce sul tipo di interpretazione ci viene dal Medio Evo quando il racconto biblico della creazione era interpretato così: il cielo era come una “volta”, con incastonate stelle… per così dire, di Natale… e lanterne varie, tenuta su da colonne, che posavano su una terra piatta come una pizza.
È bene pertanto fare la differenza tra… “credenti e creduloni”… e tra la “vera conoscenza” e la "presunzione di possederla". In mancanza di conoscenza, la lacuna può essere colmata, ovviamente, con la preghiera e la meditazione in quanto queste attitudini fanno emergere l'ISPIRAZIONE!
Sonde spaziali si stanno preparando per darci appunto nuove dritte quanto all’universo… Il Big Book ci fa notare che, negli ultimi tempi, la conoscenza, che per millenni è rimasta immutata,“sarà accresciuta” .